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Soundtrack: 19-2000(The Wiseguys House of/Gorillaz 

Il mirabolante mondo di internet, stupisce per le possibilità che offre, rivolgersi alle pagine elettroniche per trovare un compagno/a per tutta la vita o per una notte è oramai prassi comune.

Tutti, soprattutto nei giorni di fragilità sessuale (Penelope docet), abbiamo sentito storie di strafighi da paura che hanno felicemente visto combaciare le loro inebrianti membra dopo un casuale scambio di messaggi in chat e un altrettanto fortuito incontro ai giardinetti.

Tutti abbiamo un pc (altrimenti non si capisce come mi si fa a leggere) una web cam, gli indici per scrivere e pezzi di carne scelta da pubblicare su un qualunque portale di incontri, dipende dai gusti.

Noi ghei abbiamo gaydar:  What you want, when you want it! Questo, il seducente messaggio promozionale che imbambola chiunque lo digiti dopo l’usuale WWW.

Ti viene l’acquolina in bocca, incominci a fremere e a frignare come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli (perché da adulto i tuoi giochi si fanno + complessi ma l’atteggiamento è identico). Il messaggio è cristallino: quello che vuoi quando lo vuoi, praticamente il paese dei balocchi! cazzo voglio essere Pinocchio e chissenefotte delle orecchie d’asino.

Scegli un nick succulento, una foto rappresentativa, tre o quattro parole che dicano ma che non svelino, gusti e interessi come pioggia dorata (generalmente pisci su tutto, comune pratica dei primati per segnare il territorio) e sei pronto all’attacco.

Felle di pettorali, capezzoli ardenti, lombi alla griglia, spalle ripiene, bicipiti e piedi; cazzi semiturgidi e palle rigonfie scorniciano facce attonite. Pecorelle d’ogni tipo pascolano tra bidet e lavandino; quarti di manzo allo specchio del cesso; sincopati busti abbronzati e depilati appaiono, fantasmagorici, tra chi è attivo ma per l’occasiona è prono, chi è curioso ma beve sperma con una goccia di succo d’arancia, chi è eterosessuale, sposato ma pretende di leccare le scarpe a ragazzini tra i 20 e i 24 dopo che gli sono venuti in faccia. 

Mi accorgo di aver sbagliato foto, il primo piano al matrimonio di mia cugina non è indicato, mi sento nudo….. e vado di photoshop… 

Proseguo indefessamente, con il “desiderio” che frulla: giuggiolo_incam, fava_fave,  xxxale_solo_att_, mailino non stop, chiappe_calienti, aspettosolote, max69 ….. Spedisco qualche messaggio, accendo la chat, arrivano messaggi, rispondo; convulsamente prendo a collezionare nella testa le immagini che si mischiano e si compongono a caso, combinando un Frankenstein  di cui mi “innamoro” perdutamente.  

Ho sempre pensato che internet fosse un istigatore all’onanismo, mi accorgo che tutto quello che succede aldilà dello schermo non mi riguarda, non lo conosco, non lo comprenderò. Ognuno resta con il proprio immaginario fisso in testa e cerca di farlo combaciare con chi, per caso, è capitato a portata di indici. Se poi l’interlocutore è solo una vaga sembianza di carne succulenta tutto quello che c’è intorno è opera d’ognuno.

Ma questo è diverso, what you want… in fondo è quello che cerco, un frugale pasto con contorno a scelta, le proteine nutrono i muscoli, la mia dieta prevede a cena carne magra …. When you want it.

La ricetta è veloce, la pietanza pretende cottura breve, accelero i tempi e azzardo un appuntamento. 

Viene al parcheggio dell’uscita della tangenziale con un amico, mi sorprendo, ma poi capisco perché: se fossi stato un vecchio “scuffiato” si sarebbe dato. Datosi che sono un decentissimo pezzo di carne, rimane.

Diversamente io non ho amici-spalla per cui, rimango mio malgrado.  

Per tutto il resto della serata, drink/sigaretta/canna(lui non fuma)/passeggiata, cerco di indagare da astuto Poirot dove e se, avesse nascosto quell’unico significante brandello che mi ha convinto ad interloquire + dei due secondi previsti per statuto.

Non si seppe mail, il ragazzo amava le tangenti.

Lo riaccompagno in tangenziale, non gli do il numero di telefono, e al ritorno a casa mi sparo una sega pensando al mio perduto Frankenstein!

When you want what you want: pray!