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Soundtrack: Juicebox/the Strokes  

Confesso che questa domanda mi ha spiazzato.

Mi sono inacidito per i successivi trentacinque minuti dalla lettura del comment, mi parevo il signor Activia col bifidus attivo nelle “cerevella”: mi sono fatto cagare da solo!

Ho cominciato a selezionare, nella mia testolina impertinente, una serie di risposte acidule che non riuscivano, però, a lavare l’offesa di quel “quasi tutti”.

-“Ma come, io essere speciale, “arronzato” così grossolanamente in una categoria? Giammai!” –

Ma poi, questi “quasi tutti” quanti sono? Tre? Dieci? Mille? 10000? L’intero albo dei designer? Qual è il campione stimato?

Al trentasettesimo minuto (al trentaseiesimo ho fatto la pipì) mi sono domandato…. 

Io non lo so, ma posso azzardare delle ipotesi.

Essere designer significa avere una curiosità e una fantasia vitali, fervide, scevri da ogni sovrastruttura che possa contaminare la creatività; un modo di esplorare le cose tipiche dei bambini, facendo domande senza avere una risposta logica, in molti casi senza avere una risposta, e sufficiente, dapprincipio, la domanda. Poi dopo, entrano in gioco una serie di fattori che hanno a che fare con il bagaglio culturale, la creatività, la filosofia, ma non voglio prendermi troppo sul serio.

Probabilmente è questo il fattore comune tra un designer e un gay, ovvero questa predisposizioni a rimanere in una età di mezzo che è tipica dei creativi. 

Se vuoi, puoi leggere dei saggi economici di Richard Florida che per stabilire quali siano i fattori determinanti della fortunata economia di un paese, mette in stretta relazioni gay/creatività; questi studi accreditati possono darti una risposta alla tua legittima, seppur irritante ( J ) domanda. 

Ma poi ti/vi chiedo sei certa che quasi tutti i medici siano eterosessuali? E i caminiosti? Gli idraulici, veterinari, infermieri, professori, ingegneri, parrucchieri, spazzini, metalmeccanici, forzaitalioti e i leghisti?

E poi i calciatori, i tennisti e  i nuotatori? Quelli che fanno il salto sull’asta già mi mettono in serio imbarazzo, come i pompieri, e i benzianai che stanno tutto il giorno con la pompa in mano…. 

Se questo ti può aiutare, e visto che siamo in un bar gay, fatto di chiacchiere frivole, ti faccio una lista, se la memoria mi aiuta, di tutti i mestieri che mi sono fatto, magari ti allarga la visuale, sebbene sia convinto essere piuttosto ampia.  

  • Bancario
  • Artista/pittore
  •  Qualche studente in architettura
  • Oncologo
  • Qualcosa di + di un benzinaio (gestiva una serie di pompe …. Mmmm….)
  • Un professore universitario (non della mia, mi sarei laureato prima)
  •  Due decoratori (quasi contemporaneamente)
  •  ingegnere
  • calciatore
  • ballerino
  •  filosofo
  •  scrittore poeta (nel tempo libero)
  • giornalista
  • traduttore (non istantaneo)
  • un trittico di stilisti di moda (questa è quasi una certezza)
  • cubista (niente a che vedere con Picasso)
  •  interprete
  • commercialista
  • psichiatra
  • economista
  • commesso d’abbigliamento
  • scenografo
  • regista teatrale
  • principe mezzosangue (non era erri potter)
  • attore
  • artista contemporaneo
  • segretario di partito
  • fotografo
  •  impiegato della regione

 + una ricca serie di omini indefiniti, ai quali non ho avuto il tempo di chiedergli il mestiere: post coitum omne animal triste est.  Tant’è  

Siamo tutti intorno a voi…