dancefloor

Chiamare questa sezione pista da ballo avrebbe dato una fastidiosa arietta da balera anni 70. Si, la balera; quella che cronologicamente sta un po’ dopo la rotonda sul mare e un po’ prima del nightclub che, su “me bambino”, ha esercitato un fascino oscuro, portando nel nome un’atmosfera orgiastica e festaiola.

Dancefloor è contemporaneo, è dove accadono le cose, dove si è inevitabilmente protagonisti soggiogati dal ritmo incessante della musica.

Mani e piedi, (unòduè), fianchi e spalle (treequattrò), occhiatina (cinqueessei) all’attacco (essettetè).

È dove non puoi fare a meno di ballare, sudare, essere presente; che si decida di stare al centro a disegnare nell’aere oscure figure con le mani; oppure su un piano + alto, ai bordi, per controllare tutto e tutti; o magari in gruppo chiusi a cerchio, perché rassicura; o ancora tra te e te, e la musica e in qualunque iperspazio tu sia proiettato… qui si balla.

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