Soundtrack: Pretty little thing/Fink
Eppure in genere cerco di essere chiaro, preciso, meticoloso nella descrizione, nell’incasellare cronologicamente i fatti nel tempo; e invece questo blog è miserandamente diventato un blob: fatti/sensazioni senza capo e senza coda.
È che sono stanco assje.
Collaboro con uno studio 5 ore al giorno. Io, da ultima ruota del carro, partecipo ai disegni esecutivi di un progetto che, per contestazioni, ha il primato italiano; ma non ne posso tanto parlare potrei finire in gabbia per spionaggio! ARG
Appena rintoccano le 14, cavalco la mia vespa per raggiungere i miei operai in cantiere per seminare un po’ di terrore facendo finta di coccolarli.
Torno a casa, mangio e poi di nuovo al computer a progettare i miei deliri architettonici.
4 sere a settimana in piscina, 3 in palestra ché quest’anno m’è venuta la smania della preparazione atletica e, da buon finocchio, dei muscoletti.
La casa da curare, le camice da stirare, le lavatrici da caricare, il bucato da stendere, la verdura da pulire, le relazioni da mantenere, la pelle da idratare … TILT
È che ad un certo punto volevo pure vivere come se stessi sempre in vacanza, surfare su quest’onda di libertà/leggerezza/spensieratezza che sento fortissima e allora ho preso un aereo e sono partito per Milano.
Poalino una settimana prima, in gita a Napoli, mi aveva invitato alla sua festa, e io vincendo le mie resistenze economiche (conserva i soldi che arrivano tempi duri) ho digitato Napoli-Milano su google e mi sono preso l’offerta migliore!
Ho preso l’aereo non prima di aver assolto al mio compito da bravo alteta (il sabato è piscina e palestra insieme) e mi sono sentito troppo figo nel dire: “vado ad una festa a Milano” a chi me lo chiedeva. Che chic!
La variegata umanità milanese mi conquista, trovare persone che fanno cose, lavorano, hanno impegni, ruoli e luoghi propri, mi meraviglia rispetto al panorama napoletano che è tutto un vedremo, un farò da grande, anche quando grandi lo si è già da tempo. Ma questa è un’altra storia.
Il motivo per cui Milano, ora, è più desiderabile lo conoscete già. Li in una cucina in via Borgonuovo ho conosciuto il mio discografico preferito, che mi è stato sulla pelle fin dapprincipio e poi ci è ripassato non troppo metaforicamente due settimane dopo mio ospite a Napoli.
Fidanzato? No, non direi. Ma mi piace che il desiderio stabilisca modi e luoghi e tempi. Il resto si vedrà.
Eppure di cose da dire ne ho, un post su mio padre che il dolore riesce sempre a rimandare con cura, uno sul mio ex marito che è già scritto ma ha qualche reticenza a volersi mostrare. Uno su Babbo Natale, sul mio modo di passeggiare. E progetti e futuro. No, io, di Luxuria non parlo, me ne disinteresso, non ho la televisione!
Baci XXX.