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addominali, animale, carne, darkroom, gay, incontri, muscoli, sangue, sauna, sesso, sesso tra sconosciuti, stupefacenti
Soundtrack: l’animale/F.Battiato
Discorsi di post adolescenti, una sfida con voglia:
– tu in sauna? Ah, non sei il tipo! –
Mi ribolliva il sangue dall’eccitazione, per la paura di far arrabbiare Gesù, mi sarei dovuto confessare; e poi c’era quel principe mezzosangue che mi piaceva. E poi ho vissuto tutta la vita con donne, loro hanno un’altra visione del sesso dell’amore del desiderio (almeno quello dichiarato) e io con loro, fino a quel momento.
Salto il fosso.
Il cuore in gola e lunghi tiri da una canna, per disinibirci.
– Hai tessera? Non ho tessera –
– Sei socio? Non sono socio –
– Ventimila –
Ero vestito solo di un astuccio oblungo porta preservativi, di un asciugamanino con spacco e di tutta l’hashish aspirata ferocemente.
Mi separo immediatamente dal mio compagnuccio di giochi, vagolo in giro.
Non c’è nessun filtro, nessuna dissimulazione, niente contrattempi, solo il mio desiderio, la mia fantasia.
Sono un burroso panino da pub, ben piastrato, succulento e fiero.
Mi muovo lento come un turista in un museo, guardo incuriosito corpi che come me, ma + di me, sanno i movimenti, i codici, i segnali.
Uno mi segue portandosi dietro la lumacosa bava delle sue voglie, io lo rifiuto. Qui e sufficiente un gesto, non ci penso +.
Mi rinfresco spesso con una doccia, nella piscinetta, che meglio non pensarci; e mi riparo al caldo del bagno turco, il sudore lava via le tossine, purifica.
Sono avviluppato in un vortice stupefatto di desiderio, sudore e sensualità: sono liquido.
Prendo la mira tra la nebbia densa, allungo la mano e mi prendo un’addome scolpito con cura.
Mi avvolgo. S’avvolge. Piove.
Sono stato solo corpo, muscoli, voglia. Solo quello volevo.
Ho trovato la massa della mia carne allora, senza parole, senza identità civile. La massa del corpo dell’animale.
Lui è senzanome.
Io pure.